Le persone di C. Raimo

13 ottobre 2014
QUOTIDIANI
 

Le persone, soltanto le persone, di Christian Raimo, Minimum Fax (Roma, 2014), pag. 210, euro 14.00.



Insegnante, editor e traduttore, autore d'un romanzo, "Il peso della grazia" (Einaudi, Milano, 2012), costato diversi anni di scrittura, scritture e riscrittura, analisi della realtà e visioni dell'irrealtà, Christian Raimo con la "sua" Minium Fax dove, tra le altre cose, coordina lo spazio telematico culturale minima&moralia, ha pubblicato un nuovo libro di racconti "Le persone, soltanto le persone"; ovvero dopo "Dov'eri tu quando le stelle del mattino gioivano in coro'" e "Latte" - seppur rivedendo delle "novelle" già comparse altrove -. Assemblando, dunque, un libro unitario. Con una struttura che è fatta, essenzialmente, dal legame stesso messo a custodia fra gli otto racconti che compongono l'antologia. Il primo "Il mio giogo è soave" rende perfettamente lo spaesamento e la molteplicità delle comparsate che possiamo fare, nell'era attuale più che mai. Che si fa 'ingombrante specie poi in "Le cose", "Ceto medio" e "Il gioco sbagliato". Tanto che il primo racconto era sperimentato in flash egiziani. Gli stati d'animo, spesso insopportabili delle persone, divengono protagonisti alla pari di soggetti e luoghi della narrazione. Dove il terreno fertire d'ansia ed elementi di svago, appunto dagli psicofarmaci all'alcol, tira forte. Quindi gli elementi del puzzle sono compartecipati da una lingua che spara esempi a forma d'onomatopea e dialoghi al limiti della vergognosa inconsistenza/bassezza: tutto ciò una perfezione dello stile a soccorso continuo di scorrevolezza e comprensibilità. Vedi quell'incedere in alcuni passaggi degli incontri sessuali irradiati a tratti da un lirismo mai stucchevole. In "Niente più culto dei morti nell'Italia del Novecento" il livello letterario è altissimo. Non dimentichiamo d'avere nell'ex Belpaese ancora tanti talentuosi scrittori di racconti, insomma. Perché in Niente più culto dei morti, per esempio, Raimo riesci a spiazzare lettrici e lettori, semplicemente con l'esperienza d'un tossico che fa sogni incredibili e il suo amico fatto tornare alla perdizione comune. E l'apice ancora si deve raggiungere. Arriverà, infatti, con "Calvino contro Pasolini". A dir poco imperdibile, questo racconto. Come riuscire a mettere soltanto in un racconto soltanto le persone e soltanto una lucida analisi del mondo che ci circonda. Sia fatto di professioni che di cultura. Culture. Sotanto persone. Se P. P. Pasolini in buona sostanza diventa praticamente l'eminenza grigia dell'editoria made in Italy, Italo Calvino diviene contemporaneamente momento di rottura inconsapevole in un rapporto di coppia vergato dalle difficoltà economiche e di realizzazione lavorativa del partner maschile più possibilità di riscatto della verità della letteratura in un immenso spazio troppo condizionato dalla falsa materia letteraria. C'è ancora tempo per ripensarci almeno un po'.

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